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Campo vacanza RestArt

Un campo estivo fuori dagli schemi

Gruppo Giovani
RestArt

Martina (18 anni)

Il progetto Restart si è concluso, ancora una volta, con una proposta innovativa.  L'emergenza covid, di nuovo preoccupante, non ha comunque bloccato la nostra voglia di condividere assieme gli ultimi istanti di questa estate, come sempre garantendoci  piena sicurezza. Si è quindi pensato ad un campo estivo, che non uscisse al di fuori del territorio cittadino, ma che fosse allo stesso tempo "fuori dagli schemi". 4 giorni insieme. Nessun posto particolare, nessun posto magico. Dove? Sempre a Corato. Sì, ancora qui, nella nostra città, a pochi passi dalle nostre famiglie eppure come se distanti. La struttura scelta, appartenente alle suore, ha accolto il nostro gruppo scalmanato che sin dal primo momento ha fatto di tutto per trasformarla in quella "casa" dove da famiglia avremmo vissuto. In più, anche la scelta di alcuni, di sistemarsi e sfruttare così l'ampia pineta, optando per un campeggio in tenda che ci ha regalato fantastiche esperienze mai provate. Ogni giorno poi, seguendo un programma concordato assieme, ci siamo spostati per più avventure. Il primo giorno al mare a Zapponeta; poi a Cassano per visitare la masseria con i tanti e preziosi animali con i loro segreti, partecipare a laboratori sulla lavorazione del latte e una indimenticabile, diremmo per tutti, esperienza nel parco avventura, per un percorso sugli alberi che ci ha tenuti col fiato sospeso e "in bilico" tra la voglia di arrivare alla fine e la paura di non farcela a continuare. E poi ancora, in piscina, presso i trulli di Piano mangieri, per non farci mancare quel po' di relax, accompagnato dal sogno a cavallo che alcuni hanno realizzato presso la stessa struttura nel pomeriggio. In tutta l'esperienza, non è mancata la spiritualità che ci tiene legati, il continuo pensiero a chi ci tiene uniti nel Suo nome. Tutto ciò con la messa celebrata e partecipata, l'incontro con Suor Teresa per ascoltare la sua esperienza di Vita e Amore, ma anche ancora con il gioco. Anche quest'anno non è mancata la prova dell'Angelo custode, un tentativo per "prendersi cura" dell'altro con semplici gesti di affetto. Un prendersi cura che c'è stato, spesso anche in silenzio, da parte di tutti, tra ragazzi, adulti e accompagnatori. Un affettuoso volersi bene e cercare di capire le difficoltà dell' altro, di andare avanti nonostante le prove vissute e mai passate inosservate. Di andare avanti nel bene nonostante spesso questo bene possa essere venuto meno. E soprattutto, finito il campo estivo, di andare avanti, si spera insieme e senza filtri...per un vero RESTART!

 

Giada (15 anni)

 

L'esperienza  del campo estivo  è  stata fantastica, ma soprattutto  è  stato un punto di luce in questo periodo  un po'  buio per me. Sono molto contenta  del gruppo  che si è  creato  e principalmente  del rapporto che abbiamo creato tra di noi.    Posso dire che all'inizio, prima di questa esperienza, da parte mia c'era molta ansia poichè avevo paura di non riuscire a sentirmi parte integrante del gruppo o comunque avevo paura di non riuscire a relazionarmi con gli altri, ma per fortuna così non è stato. Prima di tutto mi sono sentita accolta, pur non facendo parte del gruppo. Ho trovato delle persone che mi hanno  accettato per quello che sono e con cui potevo sentirmi libera di essere me stessa senza aver paura di essere giudicata; questa cosa è stata molto importante per me perchè non sempre si trovano persone capaci di farti star bene.
Il campo estivo però, non mi ha solo aiutato a relazionarmi con altre persone ma anche a fortificare l'amicizia fra noi cinque e sono molto felice di ciò. Se ripenso a tutti i momenti passati mi compare un sorriso sul volto, è un'esperienza che rifarei all'infinito;è stato tutto bellissimo e ringrazio tutti coloro che mi hanno permesso di partecipare a tutto ciò e che hanno reso possibile tutto. Spero che tutto ciò continui, anche perchè non vorrei dire addio a tutto questo

 

Rosalia (17 anni)

 

Anche quest’anno noi ragazzi del gruppo Giovani abbiamo organizzato una vacanza che però è stata molto diversa dalle altre. Vista l’emergenza Covid non ci siamo spostati dalla nostra città, infatti abbiamo alloggiato in una struttura vicino all’Oasi di Nazareth, ma abbiamo fatto di tutto affinché fosse comunque una vacanza unica ed originale. 
Siamo stati in una piccola villetta che appartiene alle suore; non tutti però hanno dormito in un letto nelle stanze, ma alcuni hanno voluto approfittare della pineta per trasformarla in un vero e proprio campo da campeggio e provare così nuove avventure e sensazioni. Le nostre giornate sono state scandite da un programma ben preciso che abbiamo scritto insieme per evitare che si sprecasse anche un solo minuto. 
Il primo giorno siamo andati a Zapponeta e contro le aspettative della maggior parte di noi il mare era bellissimo anche se con qualche medusa; poi siamo andati a Cassano dove prima abbiamo fatto una visita alla masseria sperimentando nuove esperienze, come ad esempio quella di mungere una mucca, poi nel pomeriggio abbiamo fatto il percorso tra gli alberi. Siamo andati anche in piscina presso i trulli di piano Mangeri.
In tutta questa esperienza non c’è stato solo divertimento ma ci sono stati anche dei momenti di preghiera per ricordarci del Signore che come un “filo invisibile” ci tiene uniti. Abbiamo infatti anche fatto visita a suor Teresa la quale ci ha raccontato della sua esperienza e del suo percorso spirituale. Questo campo estivo per me è stato molto significativo perché ho capito che non è necessario visitare posti lussuosi e  paradisiaci per essere felici, ma conta l’amore.In vacanza tutti insieme, si sa, convivere è difficile, svegliarsi di primo mattino e sorridere a chi si trova davanti ancora di più. Questa vacanza ci ha davvero messo alla prova. Ci ha fatto sperimentare cosa significa essere maturi e specialmente cosa significa essere una famiglia: prendere il bello e il brutto dell'altro. Tra animi nervosi, tesi, come su un filo tra sorrisi di circostanza e sopportazione, sono stati 4 giorni di esperienza di vita vera. Ci siamo promessi, forse non come giovani ragazzi, ma magari già come persone mature e consapevoli, di ripartire insieme, di migliorarci singolarmente e come gruppo. Abbiamo capito che oltre il bene del singolo, conta prima di tutto l'amore per l'altro. Un amore che va oltre tutto, anche oltre le liti che possono esserci, ma pur sempre un amore senza filtri. L'unica cosa che può farci davvero ripartire e ricominciare, senza alcun freno, come prima e più forti di prima!