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Lettera di Mons. Leonardo D'Ascenzo

L’Arcivescovo scrive alla Chiesa diocesana

Generale
Lettera di Mons. Leonardo D'Ascenzo

“… ANCHE QUESTO E UN TEMPO PREZIOSO”

 

«Carissimi,

questo tempo di prova, dovuto alla pandemia, si sta prolungando oltremodo ed è quasi inevitabile avvertire un senso di fatica e frustrazione dinanzi alle cifre che ci vengono presentate dai quotidiani bollettini, ma soprattutto è drammatico pensare che dietro quei numeri ci siano persone in difficoltà, famiglie in disagio e, purtroppo, anche persone care che vanno via. I preziosi comportamenti, atti a contrastare il contagio, inevitabilmente limitano la nostra libertà e il nostro desiderio di relazione e di incontro.

Sono convinto, tuttavia, che non vogliamo rinunciare a vivere il tempo che ci è dato nel pieno delle nostre possibilità e capacità, esprimendo pienamente quella vita buona e bella del vangelo che ci chiama all'incontro gioioso e diretto con Cristo e i nostri fratelli e sorelle.

Nel messaggio per la Giornata della vita del prossimo 7 febbraio, i Vescovi italiani, pur consapevoli delle tante limitazioni imposte dalla contingente situazione, hanno dichiarato: «quanta reciprocità abbiamo respirato, a riprova che la tutela della salute richiede l'impegno e la partecipazione di ciascuno; quanta cultura della prossimità, quanta vita donata per far fronte comune all'emergenza! ».

Faccio mie le parole pronunciate dal Cardinale Gualtiero Bassetti nell'introduzione ai lavori del Consiglio Episcopale Permanente della CEI il 26 gennaio u.s., «Al nostro impegno educativo servono sguardi in avanti, creatività, progettualità... Non limitiamoci a mettere in evidenza alle nuove generazioni le fatiche, indiscutibili, di questi giorni, ma aiutiamoli a leggere in profondità quanto stanno vivendo. Riconosciamo la loro resilienza, comunichiamo loro la convinzione che anche questo è un tempo prezioso per imparare gli elementi essenziali della vita umana. Anche questo è un tempo per crescere, per apprezzare la vita, per prenderci cura di essa, per costruire futuro. Non è tempo perduto, se è tempo di semina e di costruzione».

Una straordinaria mobilitazione di risorse ed energie, volta a garantire comunque la difficile prossimità di questi tempi, ha caratterizzato molti dei nostri contesti parrocchiali e associativi, grazie alla genuina creatività di sacerdoti, catechisti e operatori pastorali impegnati a custodire e ad alimentare la fede nei cammini di iniziazione cristiana e nei percorsi educativi per adulti, mediante le diverse opportunità che oggi la tecnologia ci mette a disposizione.

Come pastore di questa nostra comunità diocesana, desidero sostenere e incoraggiare il proseguimento delle tante iniziative adottate in questi ultimi tempi in cui siamo stati costretti a sospendere tutti gli incontri in presenza, e invito caldamente i presbiteri e tutti coloro che ricoprono un compito educativo a favorire la partecipazione alla Messa domenicale, momento prezioso di  incontro della comunità intera e, in particolare, dei più piccoli impegnati nei percorsi di iniziazione cristiana, soprattutto coloro che si preparano alla celebrazione del sacramento della Comunione e della Cresima.

Tutto ciò con la consapevolezza che occorre moltiplicare gli sforzi per continuare, come ci ricorda il comunicato finale del Consiglio Episcopale della CEI del 26 gennaio u.s., «l'impegno educativo nei confronti delle nuove generazioni e per ricostruire al più presto condizioni e contesti che permettano esperienze formative integrali. Le nuove tecnologie sono di grande aiuto per tenere i contatti e per svolgere attività, ma non possono sostituire la ricchezza dell'incontro personale, della presenza».

Per questo, invito i pastori di comunità e quanti guidano e animano le diverse realtà ecclesiali (associazioni, movimenti, confraternite ...), a verificare, con profondo senso di responsabilità, laddove determinate condizioni lo consentissero (ambienti sufficientemente ampi e dotati di tutte le misure di sicurezza sanitaria previste dai protocolli; disponibilità dei catechisti, degli educatori...), la possibilità di riprendere, in modo graduale e nel rispetto assoluto delle norme che abbiamo imparato a conoscere, alcuni incontri in presenza, al fine di ripristinare un minimo di quella normalità pastorale e rompere quell'isolamento forzato a cui l'emergenza ha costretto ragazzi, giovani e adulti.

La liturgia, che segna le tappe del nostro cammino incontro a Cristo, ci consegna nei prossimi giorni due celebrazioni particolarmente sentite e partecipate dal popolo di Dio, quali la Presentazione di Gesù al tempio (2 febbraio) e le Ceneri, inizio della Quaresima (17 febbraio), da celebrare con i dovuti adeguamenti: per questi e per il "ripristino" dello scambio del dono della pace rimando alle indicazioni dell'Ufficio Liturgico Diocesano allegati alla presente.

Ribadisco ancora la sospensione di ogni forma di pietà popolare che comporti una manifestazione esterna della fede.

Per i parroci confermo anche per questo anno pastorale 2020-2021 la concessione, previa richiesta scritta, della speciale facoltà personale di amministrare il sacramento della Confermazione limitatamente al territorio parrocchiale di competenza.

Il cammino della nostra Chiesa diocesana, che vuole sempre più assomigliare a una casa povera ma accogliente, si alimenti di forze ed energie volte ad alleviare il disagio materiale e quello interiore di tanti uomini e donne provati dalla durezza della vita e dall'emergenza pandemica.

Nella certezza che, come indicato dai nostri Orientamenti pastorali 2020-2023, «un tempo così difficile, incerto, doloroso, può essere occasione per esprimere il meglio di noi, una sfida per maturare come società, come chiesa e, ancor prima, come persone», esprimo a tutti il mio grazie per quello che già fate e l'incoraggiamento per quello che, con l'aiuto del Signore, insieme e responsabilmente, riusciremo a realizzare. Con paterno affetto».