1 dicembre 2020
Nella Festa di Cristo Re dell’Universo i vescovi italiani hanno consegnato alle comunità cristiane un messaggio in questo tempo di pandemia. Contiene un appello alla creatività:
«A ogni cristiano chiediamo un rinnovato impegno a favore della società lì dove è chiamato a operare, attraverso il proprio lavoro e le proprie responsabilità, e di non trascurare piccoli ma significativi gesti di amore».
Proprio in questo tempo tribolato in cui siamo toccati in modo globale da qualcosa che sembra sovrastarci, si affida il futuro ai piccoli gesti personali. Sono, in realtà, quelli più ricchi di speranza. Infatti, con il verbo sperare non intendiamo forse quel nostro affrontare il buio, l’incerto, compiendo un passo sicuri solo della piccola luce che portiamo con noi? Non conosciamo il cammino ma la “buona volontà” di andare avanti apre un inedito percorso per noi e per chi lo compie con noi. Per questo i vescovi parlano di un un “tempo di possibile rinascita sociale”, di “risveglio della creatività”, di visione di un “disegno nuovo”. Non sarebbe la prima volta che gli uomini avranno saputo trarre dal loro più profondo dolore un inedito guadagno non solo personale ma per tutti.
Questo tempo tragico è certamente un tempo che ci sfida a trovare soluzioni nuove, non per tornare al vecchio vivere, ma che segnino il passo verso il Bene nostro in uno uno stile di vita inclusivo e non solo delle creature umane.
Perché non dedicare qualche minuto a leggere questo messaggio così ricco di speranza?
Sergio Pellegrini
Nell’immagine: “Niñas con un farolillo” di Luis Graner y Arrufi (1863–1929)