Elenco news

Quaranta giorni non bastano...

I ragazzi del catechismo e i ritiri di quaresima...

Generale
Quaranta giorni non bastano...

Per noi quaranta giorni non bastano per cambiare, eppure Dio, in diverse occasioni ha compiuto cose meravigliose in soli quaranta giorni.

Gesù per quaranta giorni ha lottato per essere fedele al suo rapporto filiale con il Padre e ha vinto per tutti.

Se Gesù non avesse lottato per Amore e vinto con la sua morte e risurrezione sarebbe tutto inutile.

Quindi, travolti dallo stesso Amore puntualmente tutti noi, ogni anno proviamo a combattere le avversità e a rimetterci in carreggiata.

La Quaresima ci offre del tempo per farlo; ci offre del tempo per riflettere, tempo per scoprire quanto siamo amati, tempo per scoprire quanto dobbiamo amare.

Come educatrici nella fede sentiamo sempre vivo il desiderio di accompagnare i nostri ragazzi a vivere con la consapevolezza che non sono soli e di aiutarli a pensare e ad agire secondo la logica del Vangelo.

Come per l’Avvento anche in Quaresima a loro è stata proposta un’esperienza di spiritualità. In giorni diversi si sono incontrati gruppi di età diversa: le fraternità di quinta con quelle di prima media, le fraternità di seconda media con quelle di terza media, mentre i ragazzi di primo superiore hanno vissuto questa esperienza per un’intera giornata presso il centro Jobel di Trani.

Il ritiro, proposto da don Vincenzo Bovino e don Silvio e organizzato con i catechisti, è stata un’occasione di confronto e di riflessione. Ha avuto come obiettivo quello di far emergere difficoltà, paure e dubbi per i giudizi che spesso i ragazzi si sentono “cuciti” addosso e di riflettere sulla capacità di amare di riconoscersi per- donati da Dio.

Fulcro centrale dell’incontro è stato l’ascolto del brano del Vangelo (Lc 7, 36-50). La catechesi ha messo in evidenza due figure emblematiche: Simone, giudeo praticante che giudica, e una donna peccatrice che, nonostante la sua consapevolezza di essere tale, si prostra ai piedi di Gesù che la perdona senza esitazione.

Con i ragazzi si è discusso su quanto sia semplice e superficiale fermarsi all’apparenza esprimendo a volte giudizi dolorosi per chi li riceve. Poi si è lasciato del tempo per la riflessione personale e a ciascuno di loro sono state fornite delle etichette sulle quali scrivere proprio quei giudizi che si sentono addosso, che li fanno soffrire, li fanno sentire inadeguati, tanto da chiudersi in trappole psicologiche tanto dannose.

Ciò che ha colpito noi educatori è stata la loro fiducia perché, seppur in maniera anonima hanno espresso i loro stati d’animo. In modo simbolico le etichette sono state attaccate su una sagoma di un omino. Noi educatori, invece abbiamo avuto il compito di apporre su di esso una fascia su cui era scritto “PERSONA DA AMARE”, perché questa è l’unica etichetta che il Signore pone su ciascuno di noi, con questo sguardo siamo guardati e con questo sguardo dobbiamo guardare chi ci è accanto.

Il ritiro si è concluso con la realizzazione di un metro di gruppo (richiamando la citazione di Sant’Agostino secondo cui “l’unica misura dell’amore è amare senza misura”) congiungendo tanti decimetri su ciascuno dei quali ogni ragazzo ha scritto la sua promessa, il suo impegno concreto per poter guardare gli altri solo con gli occhi dell’Amore.

Quaranta giorni forse non bastano per cambiare, ma la Quaresima ci offre del tempo per allenarci a quell’Amore Vero.

In queste esperienze di spiritualità noi catechiste riscopriamo la gioia di camminare con i ragazzi a noi affidati, comprendiamo l’importanza di sostenerli affinché con noi e attraverso noi possano sperimentare la gioia di amare ed essere amati.