Quest'anno, per il nostro percorso di Quaresima insieme, ci è stato proposto di realizzare qualcosa per i nostri bambini e ragazzi di catechismo, che non li lasciasse soli tra le mura delle loro case, ma che entrasse nella vita di ciascuno per portare un sorriso a tutti, seppur a distanza. Ci siamo chiesti, quindi, cosa fosse per noi un sorriso e dove potessimo trovarlo. Dove allora, se non quando sperimentiamo la gioia? Abbiamo poi capito che prima di arrivare alla gioia vera, però, dovevamo passare attraverso altro, attraverso esperienze concrete: dovevamo, semplicemente, vivere.
Ci siamo messi in gioco, con idee semplici e attività di ogni giorno e abbiamo "messo in scena" semplicemente ciò che viviamo nel nostro piccolo mondo tra scuola, amicizie, rapporti, pensieri, emozioni e stati d'animo. È anche da qui che è nato il titolo dato alla nostra sitcom: "Scuola...di vita".
Associando ogni domenica al Vangelo letto durante la messa un'emozione che lo rappresentasse e una riflessione di Papa Francesco, abbiamo cercato di creare qualcosa che mostrasse cosa siano per noi la meraviglia, la paura, la rabbia, la noia, la tristezza e il disgusto, per arrivare con la domenica di Pasqua alla Gioia, che per essere vera deve fondarsi su ciascuna di queste emozioni, mescolarsi con esse, sporcarsi per poi sprizzare nella luce di un sorriso!
Inizialmente, sapere quale emozione ci toccasse ogni giorno ci sembrava facile, così come spesso è facile dare un nome alle cose, ma come avremmo fatto a spiegarlo in maniera semplice? Che fatica, pensavamo!
Poi però ci hanno detto di essere noi stessi, di lasciarci andare e di pensare solo che il nostro mondo sia più simile a quello dei bambini di quanto crediamo. Loro ci avrebbero capiti, ne eravamo certi. E così quelli sulla scena siamo stati semplicemente noi: ragazzi di ogni giorno, che si conoscono da un po' e che condividono quello che vivono, il percorso scolastico, i fallimenti, le buone riuscite, sorrisi e amarezze. Meravigliarsi perché si torna a credere in qualcuno, avere paura di non farcela, arrabbiarsi perché gli altri non condividono ciò che per noi è giusto, vivere con noia finché non si capisce che il bello sta proprio nelle cose semplici, essere tristi perché non si può stare con le persone a cui vogliamo bene, disgustare e allontanare tutte le proposte per poi impegnarsi e portare a frutto qualcosa di bello. È stato per noi come incontrarsi e parlare ogni volta di come fosse andata quella giornata, raccontarci le nostre esperienze e ciò che pensavamo, sicuri che dall’altra parte ci fosse sempre qualcuno disposto ad ascoltarci, sostenerci e comprenderci. Ci siamo immedesimati tanto, abbiamo dato tutti noi stessi, ciascuno con la propria sfaccettatura, ciascuno col proprio carattere, conoscendoci già, ma continuando a scoprire volta per volta quanto possiamo donare agli altri.
L'obiettivo era di arrivare alla gioia nella domenica di Pasqua, a quella che è l’emozione più completa, quella che racchiude l'arcobaleno dei colori. Ci siamo resi conto però che un sorriso dietro quello schermo c'è stato per ogni video, per ogni emozione, per ogni esperienza raccontata. Lo avevamo trovato, in tutte quelle altre emozioni, perché la gioia si nasconde dietro tutto ciò che incontriamo, anche dietro quello che ci sembra più buio o più triste. La gioia deve essere costante nella nostra vita, finalmente lo avevamo capito, non ci bastava che farne un dono. Ecco, cosa significava "essere noi stessi": donarci. Aprirci del tutto agli altri, donare la nostra vita, sconnessa, fatta di alti e bassi, che a volte ci sta stretta, ma che resta pur sempre VITA, scrigno di gioia.
I vostri sorrisi sono stati il nostro regalo, speriamo vi sia piaciuto. Con la speranza di continuare sempre a scoprire la gioia nelle nostre vite, ancora una volta...Ciao a tutti!!!
I Giovani Animatori